La Collezione di strumenti musicali del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino è costituita dal confluire di fondi di diversa provenienza le cui vicissitudini sono strettamente collegate non solo alla storia di questa Istituzione ma alla vita musicale dell’intera Città.

Il Liceo Musicale, nasce nel 1866 con le sole scuole di canto e canto corale, con l’intento di porsi al servizio del Teatro Regio, il maggior ente di produzione musicale della città. Nel 1868 contemporaneamente all’apertura di numerose scuole di discipline strumentali, la sede del Liceo viene trasferita nell’edificio contiguo al teatro e l’osmosi fra i due istituti è tale che i Testimoniali di stato del Teatro del medesimo anno recitano: “… 3° camera ossia grande cameroneIn detta sala esiste una porta rasata verso ponente che dà l’accesso al liceo musicale…”. Dal 1894 il Comune pensa di riunire in un unico organismo che prende il nome di Istituto Musicale, il Liceo, la Scuola popolare di strumenti a fiato, la Banda Civica e l’Orchestra Municipale.

Nel 1921 la struttura del Liceo Musicale si allinea il più possibile a quella dei Conservatori di Musica. Attraverso una convenzione fra lo Stato e la Città, il 13 febbraio del 1936 si arriva alla stipulazione dell’atto ufficiale che trasforma il Liceo Musicale “Giuseppe Verdi” in Regio Conservatorio di Musica che assume tutto il materiale preesistente.

Una fortunata serie di circostanze, derivata soprattutto dallo stretto contatto dei tre organismi principali su cui si fondava la gran parte dell’attività musicale della Città e l’unione di questi in un’unica gestione patrimoniale per un lungo periodo di tempo, ha preservato un buon numero di strumenti musicali, molti dei quali destinati al palcoscenico, che altrimenti sarebbero andati perduti.

Già nel 1941, l’allora direttore Ludovico Rocca predispone dodici ampie vetrine per l’allestimento di una “galleria degli strumenti”.

La Collezione di strumenti musicali, in gran parte restaurati ed esposti in modo da valorizzarne le caratteristiche e salvaguardarne la conservazione, rappresenta, dunque, un prezioso documento della vita musicale della Città e della storia del Conservatorio e comprende 130 esemplari firmati da grandi nomi della liuteria piemontese come Rocca, Guerra, Farotti, Oddone, Morano e celebri costruttori di strumenti a fiato torinesi quali Palanca e Vinatieri. Uno dei pezzi più rari è la spinetta ottavina Abel Adam, datata Torino 1698. Oltre alla testimonianza della prestigiosa liuteria piemontese fra ‘800 e ‘900, la collezione vanta alcuni importanti violini antichi d’autore, tra cui il violino Stradivari “Mond” del 1709 appartenuto alla violinista torinese Teresina Tua.

Grazie ad una convenzione di comodato temporaneo tra il Conservatorio G. Verdi e la Fondazione Torino Musei, la Galleria espone, inoltre, 26 strumenti musicali appartenenti al Museo d’Arte Antica, da molti anni non esposti al pubblico.

Fra questi, la firma di Carlo Guadagnini (1868-1916), figlio del celebre Giovan Battista, i cui discendenti rimasero attivi nella nostra città per più di centocinquant’anni, è presente su un mandolino a sei corde del 1809; Luigi Concone, appartenente ad una importante famiglia di musicisti ed artigiani, per cinque generazioni al servizio della corte sabauda come organari e cembalari è l’autore dell’arpa datata 1812.

Un bel flauto traverso reca il marchio di Carlo Palanca (1688-1783), fagottista della Regia Cappella e forse il più importante costruttore italiano di strumenti a fiato nel XVIII secolo. Questo flauto è l’unico esempio rimasto a Torino della sua copiosa e rinomata produzione.

Tra gli strumenti non “torinesi” merita una particolare menzione la tromba naturale di Jacob Schmidt (1642-1720), recentemente restaurata.

La realizzazione del progetto espositivo e della campagna di restauro si è resa possibile grazie al finanziamento della Compagnia di San Paolo.

Regolamento per l’affidamento degli strumenti di pregio della Galleria degli strumenti